Moderno e universale, il pied de poule è una stampa con origini antichissime che non perde mai il suo lustro, utilizzato dalle celebrities di ogni epoca è un tessuto che coniuga il fascino dell’eleganza retrò con l’esclusività delle più moderne passerelle.
Che sia un tubino pied de poule o un raffinato blazer, questa fantasia è ormai parte integrante dell’immaginario stilistico delle collezioni prêt-à-porter più attuali. Nell’articolo ripercorriamo la sua lunga storia e andiamo a vedere come un tartan utilizzato dai pastori scozzesi sia diventato una stoffa trasversale e versatile amata dalle donne di tutto il mondo.
Che cos’è il pied de poule?
Il pied-de-poule è un motivo tessile bicromatico caratterizzato da forme astratte a quattro punte, che possono avere dimensioni diverse più o meno grandi. In inglese questa fantasia è chiamata houndstooth e, se il motivo è molto fitto, si parla di puppytooth. Il motivo tradizionale è in bianco e nero anche se esistono versioni contemporanee più edgy che utilizzano altre combinazioni di colori.
Tradizionalmente, questo disegno viene realizzato con gruppi di 4 fili di lana bianchi e neri: la natura estremamente grafica di questo tessuto gli permette di dare un’illusione ottica di tridimensionalità che eleva l’outifit.
Il motivo pied-de-poule si trova generalmente sul tweed, ma anche su seta, cashmere e fibre sintetiche.
Nato come tessuto maschile utilizzato per lavorare – lo si vede ancora sugli abiti di panettieri e cuochi – è oggi considerato un tessuto femminile ed è facile trovare la sua applicazione anche nel mondo del design, dell’arredamento e del decor.
Bisogna fare una distinzione tra pied de poule classico, con le caratteristiche estensioni diagonali a forma di zampa di gallina, e il motivo Vichy composto da linee trasversali che vanno a formare dei piccoli scacchi. Questi due pattern possono essere anche combinati a formare il cosiddetto pied-de-poule Vichy.

L’origine del motivo pied de poule
Le prime tracce della stoffa pied de poule sono state rinvenute in uno scavo in Svezia e risalgono a un’epoca compresa tra il 360 e il 100 a.C. Si pensa infatti che sia il più antico motivo tessile mai inventato dall’uomo.
In epoca più recente troviamo la fantasia pied de poule sui tweed utilizzati dai pastori delle Lowlands scozzesi, a differenza di altri tipi di tartan che venivano associati ai vari clan di Highlanders e quindi indossati dai nobili, la stoffa pied-de-poule veniva utilizzata dalle classi più umili.
Il tessuto, oltre a mantenere i pastori al caldo nel rigido clima scozzese, garantiva anche una sorta di mimetizzazione: l’effetto ottico della stoffa vista da lontano fa sì che lo sguardo si confonda, dando vita ad un’antica forma di camouflage!
Il pied de poule rimane fuori dai radar della moda fino agli anni trenta del ‘900, quando l’allora Principe di Galles, Edoardo VII, incaricò i sarti reali di creare degli abiti con questa fantasia per il suo abbigliamento casual.
Da quel momento in poi la popolarità di questo motivo cresce esponenzialmente soprattutto nell’alta società europea diventando sinonimo di buon gusto ed eleganza.

Christian Dior e la declinazione del pied de poule
Il primo a portare questo iconico disegno sulle passerelle è Christian Dior alla fine degli anni ‘40 con la creazione del suo leggendario New Look, uno stile considerato così innovativo da fare da spartiacque nella storia della moda.
Il pied de poule di Dior è un omaggio allo stile anglosassone ed è stato talmente amato nel corso del tempo da diventare quasi una cifra stilistica della maison: viene stampato ancora oggi su alcuni dei più famosi prodotti di profumeria del brand come Miss Dior.
Ad agevolare ulteriormente la diffusione del motivo pied de poule sarà infine negli anni ‘60 l’avvento dell’optical art, fatta di motivi geometrici con colori a contrasto.
Il tessuto è ormai diventato un must-have, simbolo di classe ed eleganza, indossato da donne riconosciute come icone immortali, Jacqueline Kennedy e Audrey Hepburn.

Il pied de poule secondo gli altri designer
Tra gli stilisti che hanno declinato questa fantasia in tutte le sfumature troviamo Charles Jourdan e Roberto Capucci che, negli anni ‘60, disegnano abiti con texture a effetto tridimensionale; ma anche, più recentemente, uno stilista trasgressivo e provocatorio come Alexander McQueen, che nel 2009 ha realizzato un pied de poule all-over sul corpo delle modelle.
Le declinazioni più contemporanee del pied de poule vanno dalla sua reinterpretazione in chiave pop, come nelle ultime collezioni del brand danese Rotate Birger Christensen, in cui il tessuto pied de poule è abbinato a piccole paillettes ai capi passepartout per il lavoro o il tempo libero.
Le passerelle delle ultime stagioni hanno visto sfilare capi che traggono ispirazione dal macro pied de poule, come nelle declinazioni firmate DOLCE & GABBANA per un look che non passa inosservato.
Come abbiamo visto la storia di questo tessuto è lunghissima e non sappiamo come verrà rinnovato nella sua essenza dagli stilisti del futuro: quello che è certo è che i capi pied-de-poule sono davvero intramontabili e sicuramente questa fantasia verrà ancora utilizzata per molti anni a venire nei guardaroba di tutto il mondo.

